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Via al betonaggio con il braccio di distribuzione SCHWING SPB 35

Verteilermast SCHWING SPB 3

Il braccio di distribuzione SPB 35 di Schwing pesa 4400 kg e ha una portata di 34,65 metri, valori che garantiscono la copertura dell’intera superficie del cantiere.

Il cantiere si trova poco lontano dall’aeroporto di Ginevra. In quest’area, per ragioni di sicurezza, l’utilizzo delle gru da cantiere è sottoposto a ferree regolamentazioni. Ecco perché optare per un braccio di distribuzione risulta ancora più vantaggioso.

Sergio Salgado è operatore presso la Maulini SA. La manipolazione del braccio di distribuzione avviene tramite radiocomando. «La reattività è molto elevata e il braccio risponde subito, il che permette di eseguire le manovre il modo estremamente preciso».

La forma ottagonale, tipica di Schwing, conferisce alla colonna del braccio un’eccellente robustezza.

Il braccio si arrampica sempre più in alto: man mano che i lavori avanzano e l’edificio cresce in altezza, la colonna può essere allungata, per così dire, all’infinito, grazie all’inserimento di elementi aggiuntivi.

Calettando in modo continuo la colonna del braccio con le varie platee si garantisce la necessaria stabilità. Il braccio di distribuzione può essere utilizzato in modo autoportante, vale a dire senza bisogno di contrappeso, fino a un’altezza massima di 16 metri.

Trasporto facile: braccio, unità di propulsione e colonna possono essere facilmente disassemblati.

Il sistema idraulico di attacco rapido permette di separare il braccio dalla testa motrice in brevissimo tempo e in tutta sicurezza.

Grazie alla piattaforma di servizio è garantito un accesso sicuro ai punti di manutenzione.

Affiancato dalla sua squadra, il direttore lavori José Dias è all’opera per costruire il futuro della regione metropolitana di Ginevra.

Nell’ambito della costruzione della cosiddetta «isola A», nel quartiere ginevrino di l’Etang, non lontano dall’aeroporto, la ditta Maulini SA ha optato per un braccio di distribuzione speciale, ottimizzando così la posa dei 40 000 m3 di cemento previsti per la realizzazione di questo progetto di ampio respiro.

Il Comune di Vernier, situato all'estremità occidentale del Cantone di Ginevra, è attualmente teatro di uno dei più grandi progetti di sviluppo urbano che sta vedendo la luce nella regione metropolitana della grande Città sul Lemano. A lavori conclusi, sorgeranno qui 4500 nuovi appartamenti e 2500 nuovi uffici. Attualmente la realizzazione del «grand projet Châtelaine» è in pieno corso e si estende su un gigantesco cantiere.

Un progetto di ampio respiro, con hotel, appartamenti e superfici commerciali

L’impresa Maulini SA, con sede a Satigny (GE), è stata incaricata dell’esecuzione della struttura grezza di questo nuovo complesso immobiliare. Un giorno, lo stabile ospiterà un albergo, appartamenti, così come spazi destinati a uffici e a negozi.

Joseph Arson, Direttore tecnico presso la Maulini SA, si trova sul tetto e volge lo sguardo al cantiere. «Il betonaggio sarà concluso entro novembre 2021», afferma. Da qui a novembre la ditta avrà dunque pompato circa 40 000 m3 di beton. 

Il calcestruzzo è destinato soprattutto alla realizzazione delle platee, ma è usato anche per costruire i muri ai vari piani.

Un diametro di 70 metri

Qui entrano in gioco il braccio di distribuzione SPB 35 di Schwing e la squadra della ditta Maulini SA, condotta da José Dias che dirige il betonaggio. Attualmente la ditta annovera nel proprio parco macchine ben due bracci di distribuzione Schwing, entrambi forniti da Avesco: un SPB 35 e un SPB 32. Il vantaggio? Gli elementi dei due bracci sono compatibili con entrambi gli impianti.

Il modello SPB 35, installato sul cantiere dell’isola A, nel quartiere di l’Etang, offre una portata di quasi 35 metri e copre un diametro di 70 metri. Se si aggiunge il tubo di prolunga, si arriva fino a due metri in più. Una misura sufficiente, dunque, per accedere a tutta la superficie del cantiere.

Il vantaggio del braccio di distribuzione? Basta un solo operatore

Rispetto al trasporto beton in una benna e con una gru, il braccio di distribuzione permette di gettare in modo efficace il calcestruzzo sul fondo, per realizzare le solette di ciascun piano, ma non solo. Sempre più spesso la Maulini SA utilizza il braccio anche per eseguire il betonaggio delle pareti che serviranno da supporto alla pavimentazione in lastre di calcestruzzo. «Altrimenti quassù in alto dovremmo avere un secondo impianto», commenta José Dias. Inoltre, il braccio di distribuzione permette di evitare facilmente gli ostacoli che potrebbero essere d’intralcio, come i vari ferri dell’armatura. E poi, certo, gioca un ruolo di rilievo anche l’impiego di personale: «Con un braccio di distribuzione di questo tipo, sul cantiere basta un solo operatore che esegue il betonaggio, proprio come in questo caso. Utilizzando una gru dovremmo mobilitare da una a due persone in più», spiega il direttore lavori. C’è poi un altro aspetto altrettanto importante: il lavoro è reso più sicuro, visto il venir meno di tutte le operazioni che contemplano l’attacco e lo stacco della benna dalla gru.

Più rapido

Rispetto agli interventi con la gru, l’utilizzo di un braccio di distribuzione permette anche di velocizzare nettamente l’operazione. «La rapidità è un aspetto che per noi diventa sempre più importante. Con il cantiere precedente, grazie a questo impianto siamo riusciti persino a guadagnare un mese sulla tabella di marcia», spiega Joseph Arson. A Vernier fluiscono attraverso il braccio fino a 400 m3 di beton al giorno. Inoltre, trasportare calcestruzzo con una gru è molto più costoso – «una gru, infatti, è occupata interamente per questo lavoro e in più blocca le altre gru, che devono restare immobili».

Il braccio di distribuzione «si arrampica» man mano che la costruzione cresce

Da qui a novembre i muratori dell’impresa Maulini SA hanno ancora quattro piani davanti a loro, anzi… sopra di loro! Nel lasso di tempo che rimane fino alla conclusione del betonaggio l’edificio crescerà in altezza e con lui crescerà in altezza anche il braccio di distribuzione.

Di fatto, la colonna del braccio dell’SPB 35 può essere allungata, per così dire, all’infinito, grazie all’inserimento di elementi aggiuntivi. «La chiamiamo l’attrezzatura da scalata. Molti dei nostri clienti la reputano una soluzione eccezionale», spiega Claude Jeanneret, consulente di vendita Avesco. Gli elementi della colonna sono disponibili in varie lunghezze.

La stabilità è garantita dalla calettatura continua della colonna alle varie platee (cfr. immagini in alto) e dalla forma ottagonale tipica Schwing degli elementi della colonna che in questo modo garantiscono un’altissima resistenza.

Vai ai prodotti: bracci di distribuzione separati

Desiderate saperne di più sui bracci di distribuzione SCHWING? Contattate: Claude Jeanneret, consulente di vendita, e-mail: claude.jeanneret(at)avesco.ch, n. telefono 079 709 07 25.