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Dal Seeland in tutta la Svizzera – con escavatori idraulici, caricatrici gommate e frantoi

Ecco uno dei nuovi escavatori Cat 336, acquistati dalla ART Kopp AG, in viaggio verso la prossima missione. L’azienda interviene in qualità di subappaltatrice, in tutta la Svizzera.

Potenza, ridotto consumo carburante e affidabilità: ecco i tre atout che hanno convinto gli acquirenti.

Equipaggiati con sistemi di attacco rapido Steelwrist.

Importante: Trasportabilità ottimale grazie alla configurazione con larghezza macchina 2990 mm.

L’azienda ART Kopp AG e suoi dieci collaboratori.

Atmosfera di festa: il fondatore dell’impresa Robert Kopp (a destra), con il direttore Rolf Zoss, il consulente di vendita Avesco Richard Renfer e il responsabile tecnico Steve Zoss con le nuove macchine.

In qualità di subappaltatrice, specializzata nei lavori di frantumazione, la società Art Kopp AG ha trovato una propria nicchia. Di recente l’azienda, che conosce tutti i trucchi del mestiere nel settore, ha rinnovato il proprio parco macchine. Esattamente un anno fa il parco macchine è stato arricchito di tre escavatori idraulici Cat® 336 e di una caricatrice gommata 966M XE. Il direttore, il signor Rolf Zoss, ci racconta come misura l’efficienza dei nuovi acquisti e qual è il bilancio dopo i primi 12 mesi.

In Svizzera si contano, approssimativamente, 600 cave di ghiaia. Nella maggior parte di esse però non si effettuano soltanto lavori di estrazione, si frantumano anche gli inerti provenienti dal settore della costruzione e destinati al riutilizzo. Tale materiale è costituito soprattutto da calcestruzzo e da materiale da demolizione misto, in cui, oltre al beton, sono contenuti anche mattoni o resti di muratura in pietra naturale.

Un’idea geniale per il modello aziendale

Il materiale da demolizione è la materia prima con cui, in 24 anni di attività, Robert Kopp e Rolf Zoss hanno dato vita, nel Seeland bernese, a un’impresa di grande successo.

Di fatto, l’idea geniale di proporre come servizio la frantumazione del materiale da demolizione risale ormai a qualche anno fa. Va fatta una premessa: un gran numero di cave svizzere sono di dimensioni piuttosto ridotte e, all’anno, il materiale da frantumare va dai 10 000 ai 20 000 m3.

«È una quantità decisamente troppo esigua perché valga la pena investire nell’acquisto di una macchina adeguata», sottolinea il direttore Rolf Zoss. Per la lavorazione servono infatti frantoi, potenti escavatori e caricatrici gommate. Qui interviene la Kopp ed effettua il lavoro per tutte le piccole e medie imprese attive in Svizzera nel settore dell’estrazione mineraria.

Esigenze poste ad escavatori, caricatrici gommate e frantoi

Perché l’attività funzioni, un fattore decisivo è quello di poter contare su macchine solide e performanti. In quest’ottica, l’estate scorsa la società ART Kopp AG ha deciso di rinnovare completamente il proprio parco macchine. L’estate scorsa, l’azienda ha infatti acquistato tre nuovi escavatori idraulici Cat® 336 di ultimissima generazione, con peso operativo 38.7 t, nonché una caricatrice gommata 966M XE. Tutte le macchine sono state scelte tenuto conto del loro ambito di impiego specifico (vedi galleria di immagini).

Il signor Zoss aggiunge: «Per noi l’affidabilità è tutto. Le macchine che utilizziamo devono essere forti, solide e rapide. Inoltre, in caso di necessità, il tecnico di servizio deve arrivare rapidamente sul posto, e ciò a prescindere da quale sia il luogo, in Svizzera, dove stiamo lavorando in quel preciso momento. Adesso, per esempio, le nostre macchine sono in uso nel Canton Zurigo, Vaud e Friburgo. Avesco è molto forte nell’assistenza. In questo ambito, Avesco offre un servizio d’eccellenza. Ecco perché per noi questa è ormai la quinta generazione di macchine Cat».

Come si misura l’efficienza di un escavatore?

Un anno fa, quando abbiamo acquistato i nuovi escavatori, tra i criteri che hanno orientato la nostra scelta non c’era solo la robustezza, ma anche l’efficienza in termini di consumi di carburante. ART Kopp calcola l’efficienza considerando a) le tonnellate movimentate all’ora e b) i litri di diesel consumati per ora di lavoro. In questo modo possiamo sapere quanto diesel serve per ogni tonnellata di materiale. «Per noi è questo il criterio decisivo, perché i nostri clienti ci pagano a tonnellata», spiega Rolf Zoff.

Primo bilancio: 20% di diesel in meno per ogni tonnellata

«Ottimo», è così che viene valutato il primo anno di utilizzo delle nuove macchine. Rolf Zoff: «Siamo contenti, le nostre aspettative sono state decisamente soddisfatte. Lo vediamo dai numeri. La spesa per il carburante a tonnellata è nettamente diminuita: di circa il 20%! E non abbiamo registrato alcun danno, nessun fermo imprevisto. I nostri macchinisti lavorano molte ore sugli escavatori e apprezzano molto la nuova cabina – nonostante il modello precedente fosse già di ottimo livello. Consiglierei a chiunque queste nuove macchine, senza ombra di dubbio.»

Il principale fattore di successo

Per quanto cruciale sia il ruolo svolto dalle macchine, è indubbio che il principale fattore di successo resti, sempre e comunque, l’uomo. «È indispensabile dosare correttamente il materiale, nel momento in cui lo si immette nel frantoio», spiega Rolf Zoss. Se l’operatore ne versa una quantità eccessiva, la macchina si blocca. «Il nostro team è ben rodato, abbiamo collaboratori che lavorano da noi ormai da tanti anni. Ne siamo contenti, perché detengono un sapere prezioso che possono a loro volta trasmettere ai colleghi più giovani».
 

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Desiderate saperne di più sulle macchine utilizzate nel settore dell’estrazione mineraria? Contattate Thomas Schär, responsabile Prodotto, telefono 062 915 80 21, e-mail thomas.schaer@avesco.ch.